WORKSHOP 2006 – TEORIE, RICERCHE E TECNICHE D’IMPIEGO PIU’ VICINE FRA LORO

Il 26 febbraio 2010 ha avuto luogo a Legnano MI il workshop organizzato da Micropoli e Il Laboratorio Botanico dedicato a tecniche rapide di diagnostica vegetale. La necessità di affrontare rapidamente questioni relative allo stato di salute delle piante è cruciale presso le dogane, gli osservatori fitopatologici, i vivaisti ed i coltivatori. L’incontro ha messo in evidenza la disponibilità di mezzi semplici ed affidabili quali i test “lateral flow”. Parenti stretti dei test di gravidanza sono di facile utilizzo e con il vantaggio dell’immediatezza della risposta, circa 2 minuti. I relatori hanno aperto diversi orizzonti sull’impiego di questi test facendo riferimento alle loro esperienze consolidate. La possibilità di definire rapidamente quale sia il patogeno esatto che affligge una pianta escludendo gli altri che producono sintomi simili, consente terapie mirate tramite l’impiego per esempio di fungicida specifici. In questo modo si evita di distribuire dannose misture di prodotti a “largo spettro” che da un lato controllano “tutto” ma dall’altro causano l’insorgenza di ceppi resistenti. I tecnici incaricati del monitoraggio dei patogeni da quarantena usano con efficacia questi test allo scopo di avere già in campo una prima conferma o la smentita della presenza di quei patogeni contro i quali occorre prendere dei provvedimenti di legge. I vivaisti sono in grado di effettuare un’iniziale analisi a campione per verificare che il materiale vegetale in entrata sia esente da quei funghi, batteri e virus che più temono. I partecipanti hanno potuto utilizzare e verificare la semplicità con cui si effettuano i test “lateral flow”; naturalmente sono state fornite loro tutte quelle nozioni di base necessarie per effettuare una corretta selezione e una buona preparazione dei campioni. Si tratta di metodiche rapide ma affidabili, sicure ma eseguibili anche da personale non esperto di laboratorio, raffinate ma condotte anche in pieno campo senza ausilio di strumenti particolari.

Il workshop ha poi virato decisamente rotta verso l’argomento dell’analisi della stabilità degli alberi grazie all’apporto del prof. Divos Ferenc, ordinario presso l’Università Ungherese di Sopron e membro della famiglia proprietaria della ditta Fakopp Enterprise. I suoi studi e la sua professione sono dedicati all’applicazione delle onde sonore allo studio degli alberi e del legno da opera. Fakopp Enterprise produce da 50 anni strumenti per il controllo della qualità del legname e la valutazione degli alberi. Il prof Divos Ferenc ha ben introdotto la teoria che è alla base del “tomografo Fakopp 3D”, uno strumento affermato sul mercato e noto per la sua praticità e velocità d’impiego. In pochi minuti è possibile eseguire una tomografia su alberi anche di grandi dimensioni; consente di effettuare tomografie a diverse altezze ed ottenere immagini tridimensionali dell’interno del tronco. Il software è in continua evoluzione al punto che la prossima versione sarà in grado di calcolare carichi e pressione del vento implementandosi con le metodiche di valutazione della stabilità degli alberi.
Dopo aver illustrato strumenti e tecniche, per cui gli strumenti Fakopp sono affermati in molti Paesi del mondo, Divos Ferenc ha mostrato con dovizia di particolari e con un test pratico un nuovo strumento oggetto ancora di ricerca: l’impiego delle onde sonore per effettuare la mappatura delle radici degli alberi. Più che la notevole efficacia dello strumento ha impressionato il corretto approccio non provinciale di chi ha la consapevolezza che i veri passi in avanti si fanno con la cooperazione e sereni confronti anche fra concorrenti e differenti scuole di pensiero.

locandina evento